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La sfida dei vini svizzeri

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Olivier Pauchard

All'estero è un fatto poco conosciuto, ma la Svizzera è un Paese dalla lunga tradizione viticola. Come da due millenni a questa parte, il mese di ottobre segna il momento della vendemmia. Quest'anno, però, i viticoltori elvetici hanno poco da celebrare poiché il loro vino fatica ad imporsi.

In alcune regioni della Svizzera, quella della viticultura è una tradizione viva e diffusa. Alcuni giorni fa, la Festa della vendemmia di Neuchâtel ha attirato circa 300'000 persone. Tuttavia, tra i produttori non si respira un clima festante.

La produzione del 2018 non è ancora stata interamente venduta e all'orizzonte già si prospetta il prossimo raccolto. E quando le botti rimangono piene, la pressione sui prezzi aumenta, in un mercato già di per sé difficile. L'inquietudine tra i viticoltori è talmente forte che i quattro principali cantoni viticoli hanno sollecitato l'aiuto della Confederazione.

Da molti anni, i vini svizzeri rappresentano il 35% del consumo nazionale. "Questa proporzione è insufficiente per garantire uno smercio equilibrato dell'attuale produzione indigena. Inoltre, può rappresentare un rischio per la redditività delle aziende e la perennità del viticoltore svizzero", avvertono i quattro cantoni (Vaud, Vallese, Ginevra e Neuchâtel) in un comunicato.

Questi cantoni sperano di ottenere un aiuto da parte dello Stato per "aumentare significativamente la quota di mercato dei vini svizzeri e far fronte alla forte concorrenza dei vini esteri". Ma come si presenta il mercato svizzero? Panoramica.

Una superficie relativamente grande

La viticoltura è presente in Svizzera dall'epoca dell'impero romano. La superficie viticola è di 148 km² (quella dell'intero Paese è di 41'285 km²). La Svizzera si situa al 20° posto a livello mondiale per quanto concerne l'estensione delle vigne e al 10° per ciò che riguarda il rapporto tra la superficie nazionale e il territorio coltivato a vite, indica Swiss Wine, l'organizzazione ombrello del settore.

Ma sebbene la vigna sia presente quasi ovunque, si concentra essenzialmente nei cantoni latini.

Vallese 33%, Vaud 26%, Ginevra 10%, Ticino 7%, Neuchâtel 4%, Zurigo 4%, Sciaffusa 3%, Grigioni 3%, Argovia 3%, Thurgovia 2%, Berna 1%, San Gallo 1%, Friburgo 1%, Basilea 1%, autri cantoni 1%.

Una grande diversità

I vigneti svizzeri sono caratterizzati da un elevato numero di vitigni. Se ne contano circa 240.

I tre vitigni più diffusi, con oltre 1'000 ettari ciascuno, sono il pinot nero (rosso), lo chasselas (bianco) e il gamay (rosso). Mentre i due rossi sono originari della Borgogna, lo chasselas - chiamato 'fendant' in Vallese - merita una menzione speciale poiché si tratta di un vitigno autoctono. Presente soprattutto nei cantoni francofoni, è molto apprezzato per accompagnare specialità a base di formaggio quali fondute e raclette.

Scoprite tutti i vitigni svizzeri.

Una bevanda apprezzata, ma dal consumo in calo

Il vino continua a essere la bevanda alcolica preferita dalla popolazione svizzera tra i 18 e i 74 anni, secondo un sondaggio dell'istituto M.I.S Trend. Circa l'80% delle persone interrogate afferma di consumarne, mentre la quota relativa alla birra è del 60%. In Ticino, la percentuale di persone che consumano vino è relativamente bassa (66%).

Gli svizzeri sono tra i più grandi consumatori di vino al mondo. Il primato spetta al Vaticano con oltre 50 litri per persona all'anno, ma la Svizzera è nel gruppo di testa con circa 37 litri. Secondo il Rapporto agricolo 2018, in Svizzera sono stati consumati 249 milioni di litri di vino nel 2017. Il consumo è tuttavia in costante diminuzione.

Diverse ragioni spiegano questo calo del consumo. Secondo il sondaggio, il motivo più citato è la guida di un veicolo. In Svizzera, il limite massimo di alcolemia al volante è dello 0,5 per mille (0,1 per i neopatentati e gli autisti professionisti).

La guida, lo 0,5 per mille 60%, la salute 33%,  il prezzo 9%, il lavoro, avere delle idee chiare 8%, gli effetti indesiderati (mal di testa,...) 5%, altre ragioni 10%, nessun freno al consumo 8%.

Un nano mondiale

Se i prodotti svizzeri sono poco conosciuti all'estero è perché rappresentano una goccia di vino in un oceano di botti.

Nel 2018, nel mondo sono stati prodotti 292,3 milioni di ettolitri, indica l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino. La Spagna si conferma il primo produttore mondiale con 20,9 milioni di ettolitri (19,4% del mercato), davanti a Francia e Italia.

Con i suoi 792'000 ettolitri prodotti e i 14'000 esportati, la Svizzera è tra gli attori più piccoli del settore. La produzione indigena non basta d'altronde a coprire il consumo interno, ragione per cui bisogna ricorrere alle importazioni.

Italia 40%, Francia 22%, Spagna 14%, altri.