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Viticoltura, torna la temuta drosophila

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M.CA / Crinari
Il moscerino che causò nel 2014 ingenti danni alla frutticoltura e alla vite preoccupa il Servizio fitosaniario – Già colpite more, mirtilli e lamponi, ora si teme per l’uva.

Immagine: Una bottiglia usata come trappola per i moscerini drosophila

È con toni preoccupati che Luigi Colombi del Servizio fitosanitario cantonale ci parla dell'aumento della drosophila suzukii, il moscerino che nel 2014 causò notevoli danni alla viticoltura e alla frutticoltura ticinese. Il clima umido con temperature non troppo elevate, che non superano i 30-32 gradi, è quello preferito dall'insetto che quindi sta proliferando alle nostre latitudini. «Quest'anno è a rischio, siamo preoccupati, senza creare però allarmismi, perché il meteo è propizio e nelle trappole riscontriamo un numero crescente di insetti. Attacca la frutta a nocciolo e adesso sta anche causando danni alla frutta a bacca come i mirtilli, more e lamponi».

La sensazione è che dopo la pausa della torrida estate del 2015, quando le temperature da record avevano impedito l'espansione dell'insetto, quest'anno tornerà il tormentone della drosophila. «Ora si sta nutrendo di bacche ma quando inizierà l'invaiatura dell'uva l'attaccherà. Quindi è molto importante la prevenzione - spiega Colombi - attraverso il controllo e la pulizia dei vigneti e dei frutteti. Fondamentale è eseguire una buona sfogliatura, non lasciare la frutta marcire sul suolo e mantenere un ambiente ventilato e asciutto vicino ai grappoli». Tutti accorgimenti che servono per limitare le popolazioni del moscerino. Sul sito internet www.ti.ch/fitosanitario si trovano tutte le informazioni, inclusa la ricetta per le trappole a base di aceto di mele e zucchero di canna: «È utile posizionarle al limitare dei vigneti, vicino ai boschetti. Ad esempio la drosophila suzukii è attirata dal sambuco, i cui frutti stanno maturando: è un luogo ideale per le trappole».