Paolo Basso, Il mio contributo su TicinoVinoWein
- Martedì 12 Luglio 2016
Il piacere di un buon bichiere ci segue anche in vacanza
Quando siamo in vacanza uno dei piaceri quotidiani è la buona tavola, ancora migliore se accompagnata da ottimi vini. Mi chiedono spesso come scegliere questi vini, soprattutto se ci troviamo in luoghi che non conosciamo. L’ultima preoccupazione che voglio avere nel tempo dedicato alla famiglia e al riposo è quella del vino! La mia regola personale perciò è semplice. Se mi trovo in una regione che produce vino la mia preferenza va alle etichette locali. Trovo che la cucina e i prodotti del territorio aiutino ad immergersi fino in fondo nella cultura del luogo e questo è un valore aggiunto alla vacanza. Inoltre molto spesso cibi regionali e vini locali si abbinano in modo quasi naturale. Faccio alcuni esempi: lo Champagne si adatta perfettamente al formaggio Langres, il vino greco Assyrtiko si beve piacevolmente con il pesce o la feta, i vini del sud della valle del Rodano si sposano con l’agnello “prés salés di Sisteron”. Non potendo conoscere tutti i vini di tutti i paesi, cosa fare? Io mi rivolgo al sommelier o, nel caso non ci fosse, alle persone preposte al servizio dei vini cercando di capire se conoscono i vini che propongono, e scelgo di lasciar fare. Non funziona sempre, ma la maggior parte delle volte sentirsi messi alla prova aiuta a tirar fuori il meglio; perciò dò uno sguardo alla carta ma chiedo consiglio, dando indicazioni chiare di cosa vorrei bere e di cosa voglio spendere per non avere spiacevoli sorprese.
Preferisco i vini locali perché si abbinano bene ai cibi dei luoghi che visito. E mi fido del sommelier
Non mi piace sedermi a tavola e passare il tempo a cercare suggerimenti via web per rispetto a chi mi accompagna, perciò evito affannose ricerche sul cellulare o sul tablet che tra l’altro ci fanno apparire ridicoli. Perciò mi fido del sommelier. Per mal che vada, si tratta di un bicchiere di vino che non mi piace e non mi rovina la serata! Ne prendo un altro scegliendo io. Un aspetto che vorrei ricordare è che il gusto è influenzato dalla psicologia. Quando visitiamo una regione siamo più propensi a degustare i suoi vini; siamo curiosi di sentire gusti e sapori come abbiamo apprezzato paesaggi, chiese, castelli, montagne o spiagge. E inevitabilmente tutto ci appare migliore. Se siamo in una grande città consiglio di optare per un wine-bar. In Francia è nata di recente la “bistronomie”, che unisce l’atmosfera rilassata del bistrot alla gastronomia; a Parigi e Londra i “110 de Taillevent”, del gruppo Gardinier proprietario di un famoso Château a Bordeaux, offrono ben 110 vini al bicchiere. A Parigi inoltre da segnalare il Bistrot du Sommelier di Philippe Faure Brac, a Londra il gruppo 28:50 oppure il nuovo locale di Xavier Rousset. A New York il Charlie Bird dove lavora il mio successore al titolo mondiale, a Vienna, Bruxelles, Madrid… vi sono tantissime possibilità di gustare qualcosa di nuovo o di inusuale. Personalmente scelgo questi locali dove posso trovare un buon piatto, preparato con cura, passione e competenza, ed un’ampia scelta di vini di qualità proposti al bicchiere.