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Vini svizzeri. Incontro di personalità

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Vini di grande qualità, ormai premiati dalla critica internazionale, vi aspettano oltre confine.

 

Un ruolo culturale, sociale, geografico ed economico fondamentale per il Paese

È molto probabile che non abbiate mai assaggiato un vino svizzero. Infatti la Svizzera esporta meno del 2% della sua produzione viticola e la produzione elvetica viene consumata per lo più in patria. I 15mila ettari coltivati oggi in Svizzera rappresentano appena lo 0,2% della superficie viticola mondiale, ma rivestono un ruolo culturale, sociale, geografico ed economico fondamentale per il Paese. Come per tante altre regioni in Europa, il territorio è stato modellato dalla vigna sin dall’epoca romana, oltre 2.500 anni fa, e i vitigni svizzeri sono ormai parte integrante degli emozionanti paesaggi elvetici. Per esempio non si può che rimanere colpiti dalle spettacolari terrazze circondate da mura e muretti del Lavaux e del Vallese, create in epoca medievale dai monaci per facilitare la coltivazione delle vigne. Numerosi sentieri tematici e didattici permettono di percorrere le vigne delle varie regioni per coglierne la bellezza, il saper fare ma anche le difficoltà del coltivare la vigna sui ripidi pendii.

 

In un territorio così piccolo come la Svizzera, caratterizzato da centinaia di appezzamenti, i vigneron hanno puntato, per scelta e per necessità, sulla qualità e sulla varietà di produzione. Questa scelta si rinnova con le nuove generazioni di viticoltori, che da una decina d’anni lavorano tra tradizione e modernità, investendo sia sulle specialità autoctone che su vitigni internazionali. Molti giovani viticoltori svizzeri ormai si formano in Svizzera, ma organizzano anche diversi viaggi in Francia o in Sud Africa per imparare nuove tecniche in vigna e in cantina, portando un’aria di rinnovamento nelle loro piccole aziende familiari.

Terreni molto diversi a causa della formazione geologica delle Alpi

Quali sono dunque i terroir della Svizzera? Non è facile identificare i diversi territori per i vini elvetici. Infatti le varietà coltivate sono più di 200, allevate in terreni molto diversi a causa della formazione geologica delle Alpi, e in microclimi disparati, tra cui Atlantico, Mediterraneo e Continentale. Infine la frammentazione è dovuta anche alla ricchezza culturale per cui difficilmente un solo metodo di vinificazione è diffuso su un’area estesa. La geografia vinicola viene comunque suddivisa in sei regioni: il Vallese, Vaud e Ginevra (le tre regioni principali della Svizzera francese), i Tre Laghi-le Vully (a cavallo tra le regioni linguistiche), la Svizzera orientale (ovvero Svizzera tedesca) e il Ticino. Pur mancando categorie circoscritte, gastronomi e degustatori internazionali concordano nel dire che le condizioni particolari che caratterizzano queste aree portano alla creazione di vini dalla forte personalità.

Dallo Chasselas al Rauschling. Oltre 40 autoctoni

Il primo passo per conoscere i vini svizzeri è quello di incontrarli nel loro ambiente naturale, magari comodamente seduti al tavolo di un ristorante. La ristorazione svizzera ha ormai imparato a selezionare sempre qualche etichetta locale o regionale da mettere in carta. Fatevi consigliare ed esplorate il territorio.

I due vitigni che non si può fare a meno di assaggiare sono il Pinot nero e lo Chasselas, i più coltivati in Svizzera. In particolare lo Chasselas è il vitigno bianco svizzero per antonomasia e occupa circa il 40% della superficie vitata e si nasconde sotto il nome di Fendant nel Vallese e sotto quello di Gutedel nella regione di Basilea.

Ma l’esplorazione non può finire qui: la Svizzera ha almeno quaranta vitigni autoctoni che meritano di essere conosciuti. Il Vallese in particolare ha saputo molto bene conservare i suoi ceppi tradizionali, quali l’Amigne (un piccolo tesoro, coltivato soltanto su circa 40 ettari), la Petite Arvine, il Cornalin, l’Humagne o il Païen. Nei Grigioni, invece, troviamo il Completer, conosciuto sin dal 1321, e oggi salvato dalla scomparsa grazie ad alcuni produttori di eccellenza. Nei pressi di Zurigo, va provato il Räuschling, uva coltivata in pochissima quantità. E se i nomi delle uve sembrano difficili da pronunciarsi, una volta scelta la bottiglia saranno i vini stessi a raccontarsi.

Nella zona di Ginevra si tende a privilegiare i vitigni internazionali, ma con un twist: i grandi vitigni classici sono spesso assemblati con uve create in Svizzera in seguito a progetti varati negli anni ‘70 dall’Agroscope di Changins nel Cantone di Vaud, il centro della Confederazione per la ricerca agronomica. Sulle carte dei vini, sia nella Svizzera tedesca che nella francese, ad esempio, Garanoir e Gamaret sono due incroci elvetici tra Gamay e Reichensteiner. Per finire, il Ticino si è specializzato in particolare su un vitigno internazionale, il Merlot, esplorando però nuove tecniche di vinificazione e producendo per esempio bianchi da Merlot e spumanti di ottima qualità. Chi ha detto che gli Svizzeri non sanno essere frizzanti? E se questo viaggio virtuale vi ha messo sete, non perdete l’occasione di soddisfarla. Il New York Times ha scelto il paradisiaco vigneto del Lavaux come una delle 52 destinazioni mondiali da non perdere nel 2016. E, in barba ai consigli degli americani, si può sempre chiedere di persona ai vignaioli elvetici quali meraviglie si nascondano tra i vigneti svizzeri.

Sei regioni lungo il Rodano e il Reno

Le tre più grandi regioni si susseguono lungo il fiume Rodano tra Briga (Vallese) e Ginevra, nella Svizzera francofona. Il Vallese, con i suoi 5.000 ettari di vitigni antichi e moderni su pendii soleggiati, è il maggior cantone viticolo e anche il più alpino. La regione di Vaud si estende lungo il lago di Ginevra (con i vigneti del Lavaux, patrimonio mondiale UNESCO). Nella punta sud-ovest della regione c’è il vigneto ginevrino con la più forte densità viticola. Alla frontiera, tra Svizzera francese e tedesca, si incontra un piccolo vigneto detto del Vully o della Regione dei Tre Laghi (Neuchâtel, Bienne e Morat). La Svizzera orientale (tedesca) comprende graziosi vigneti di piccole dimensioni, spesso lungo il fiume Reno, dai Grigioni a Basilea. Affacciato verso l’Italia, il vigneto del Ticino è lambito dal clima temperato: qui il Merlot la fa da padrone.
 

Alcuni dati

La Svizzera produce ogni anno 1,1 milioni di ettolitri di vino. La superficie viticola copre 15.000 ettari (0,2 % della superficie viticola mondiale), tre quarti dei quali si trovano nella Svizzera francese. Il Vallese è il più grande cantone viticolo svizzero, con una superficie di 5.000 ettari; seguono Vaud (3.750), la Svizzera tedesca (2.650), Ginevra (1.450), Ticino (1.050) e la regione dei Tre Laghi-Vully (1.000).